Sprar sulla neve: sognando gli altri come ora non sono

La scelta della Fo.Co. di occuparsi di progetti che prevedano l’accoglienza e l’educazione dei minori nasce dalla volontà esplicita di perseguire la promozione umana e l'integrazione sociale di una delle fasce maggiormente svantaggiate e vulnerabili.

 

I ragazzi che hanno partecipato a questo progetto sono tutti minorenni nell'ultima fase del loro percorso di accoglienza e qualche neo-maggiorenne in fase di uscita dall'accoglienza che sta per integrarsi socio-lavorativamente sul territorio mantenendosi autonomamente.

 

La ragione per cui questi ragazzi sono stati accolti all'interno dei progetti di accoglienza è dovuta infatti al loro essere minori all'inizio del loro percorso, e la condizione di minore età supera qualunque altra condizione, inclusa la loro origine straniera: sono anzitutto giovanissimi che hanno iniziato il loro percorso all'interno dei nostri progetti da minorenni, e in quanto tali sono accolti ed educati.

 

Il nostro scopo è aiutare questi ragazzi a diventare cittadini adulti autonomi e consapevoli, parte integrante e attiva della nostra comunità italiana. 

 

I minori vulnerabili sono purtroppo spesso inclusi in attività, anche di tipo ricreativo, “prevedibili” e a volte stereotipate relativamente alla loro condizione; l’attività sportiva troppo spesso si riduce al solo calcio. 

 

Questo piccolo progetto offre la possibilità di mettersi in gioco in un ambiente e in delle attività (gli sport sulla neve) che si staccano completamente da quanto normalmente atteso dai minori stessi, dagli operatori e dai volontari. L’idea è di coinvolgere i ragazzi in attività che possano aiutarli a immaginarsi oltre la loro condizione di vulnerabilità e marginalità, di vedersi cittadini futuri pieni e alla pari in un processo continuo di umanizzazione.  

 

E’ importante per noi che il giovane nel suo percorso di integrazione socio-lavorativa possa facilmente continuare a sperimentarsi, senza relegarsi mentalmente e fisicamente in soli ambienti e situazioni “marginali e confinate”. 

L’idea nasce dalla lezioni degli educatori di strada in particolare in Brasile, che avevano notato come l’incapacità dei ragazzi di strada di immaginarsi in contesti diversi da quelli in cui vivevano, era una delle cause principali nel loro fallimento a integrarsi pienamente nella società, non avendo il coraggio di immaginare se stessi oltre la loro condizione di marginalità presente. 

 

Sperimentarsi in contesti diversi dai soliti può dare ai giovani la forza di immaginarsi come adulti pienamente integrati nella comunità.

Come diceva Danilo Dolci: ciascuno cresce solo se sognato.

 

Lo scopo del progetto “Sprar sulla neve: sognando gli altri come ora non sono” è stato dare la possibilità di mettersi in gioco in diversi ambiti quali lo sport, l’esplorazione ambientale, la scoperta del clima.

Questa esperienza ha dato modo ai ragazzi di cogliere i molti insegnamenti della montagna: gli ostacoli e i pericoli, come prevederli e come affrontarli.

 

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