La vera “emergenza” è l’integrazione

GLI OSPITI DELLO SPRAR PARTECIPANO ALLA CARATTERISTICA MANIFESTAZIONE DELL'INFIORATA DI CHIARAMONTE, IN OCCASIONE DEI FESTEGGIAMENTI DELLA MADONNA DI GULFI

Lo scorso sabato, in piazza Duomo a Chiaramonte, in occasione della caratteristica Infiorata, alcuni ragazzi musulmani e cristiani, ospiti del progetto Sprar, insieme ai ragazzi del gruppo Araldini, si sono cimentati nella realizzazione del disegno, simbolo stesso del tema giubilare: “Misericordiosi come il padre”. 

Fuori dai set televisivi che ogni giorno ospitano dibattiti sull’integrazione, dibattiti lontani dalla realtà quanto le chiacchiere dei politici interpellati, questi giovani hanno dato una risposta molto più incisiva di tante parole. 

Non è la prima volta che dimostrano la loro attitudine per l’arte (lo abbiamo visto con l’opera di pasta, riso e sale, presentata durante le Giornate Fai), ma questo nuovo impegno è stata un’occasione importante per dire, seppure nel silenzio, che pace e integrazione sono ancora possibili, che buona parte dei conflitti che appaiono insormontabili possono essere superati. “In che modo?”– si chiederanno in molti.  

I nostri ragazzi ci hanno provato dicendo un risoluto sì ad un invito per loro piuttosto singolare: rappresentare il sacro, il divino. 

Nella religione islamica esiste una particolare disciplina che regola la rappresentazione dei soggetti sacri. Si tratta di un tema molto delicato. 

Questo ci dà spunto per una riflessione sull’urgenza di socializzazione che motiva i giovani ospiti del progetto Sprar a Chiaramonte ad accogliere con entusiasmo tutte le occasioni di condivisione e partecipazione civica. 

E se poi si riflette sul fatto che il soggetto del disegno in questione appartiene al mondo cristiano e cattolico, allora si comprende quale sia l’impegno e la volontà di questi giovani di fare la loro parte nel processo di integrazione.

Si parla spesso di “emergenza immigrazione”, come di un fenomeno a noi sconosciuto e al quale non si è preparati a far fronte, nonostante l’immigrazione sia una componente endemica nella storia dei popoli. 

La risposta ai fenomeni migratori non può essere solo di carattere economico, ma deve soddisfare altri bisogni, primo fra tutti il bisogno di integrazione.

Questa è la vera “emergenza”: moltiplicare i momenti di condivisione,  affinché si passi finalmente da una società multiculturale ad una interculturale. 

Scrivi commento

Commenti: 0