I colori della Mia Africa

Un’opera di pasta, riso e sale e la lettera appassionata di un giovane straniero

Il Progetto artistico-interculturale promosso da Fo.Co. per #FAIcambiarelitalia

L’opera "I colori della mia Africa", rappresenta una donna, colta in un momento del suo quotidiano: intenta a pestare nel suo mortaio le spezie o forse a preparare un noto piatto della tradizione africana, il fufu. In Africa il mortaio e il pestello sono infatti il simbolo stesso della donna.

Il senso dell’arte può derivare dalle suggestioni più varie e se a fare arte sono dei ragazzi, non è escluso che la suggestione arrivi dai internet.

L’immagine, tratta dal web, è stata riprodotta su un supporto di compensato e realizzata con prodotti naturali come il riso e la pasta che in seguito a bagni di colore sono stati applicati sul pannello. L’utilizzo di questi prodotti vuole sottolineare l’incontro tra due culture differenti, entrambe protagoniste e autrici del progetto.

L’opera, realizzata dagli ospiti dello S.P.R.A.R. del Comune di Chiaramonte Gulfi, gestito dalla coop. Nostra Signora di Gulfi, insieme ai ragazzi accolti nelle comunità per minori gestite dalla stessa cooperativa, è stata esposta nel sito di Cava Porcaro a Comiso in occasione delle Giornate FAI di Primavera.

La cooperativa Fo.Co., che a seguito di una convenzione con il Comune di Chiaramonte, da quest’anno è sede distaccata del CPIA di Ragusa, ha colto l’invito dell’Istituto G. Carducci di Comiso a partecipare a questa manifestazione, imperdibile occasione per avviare e rinsaldare proficui scambi di esperienze tra scuole di diverso ordine e grado.

Gli studenti hanno partecipato a un percorso di trekking archeologico-naturalistico, esplorando il sito di Cava Porcaro e hanno esposto il loro lavoro presso le Case Terranova, fornendo le necessarie spiegazioni ai visitatori, che richiamati dal ritmo del bongo che rievocava il caratteristico suono del pestello dentro il mortaio, si sono lasciati affascinare dalla vivacità delle calde tinte africane.

A conclusione di questa esperienza, è stato chiesto ai ragazzi di scrivere una lettera ad un amico, per raccontarne le impressioni: l’entusiasmo manifestato durante le ore di preparazione del progetto è stato ampiamente confermato.

Di seguito la lettera di uno studente gambiano, D. F, che ha commosso e gratificato le insegnanti che hanno voluto e creduto in quest’altro progetto di integrazione.

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Commenti: 4
  • #1

    LAURA (martedì, 22 marzo 2016 14:45)

    COMPLIMENTI, BELLISSIMO PROGETTO!

  • #2

    Donatella (martedì, 22 marzo 2016 15:57)

    Sono sempre più affascinata di questo vostro progetto, mi piacerebbe proprio verificarlo personalmente, ma dato la distanza non è facile, cmq complimenti vivissimi, progetto eccezionale.

  • #3

    Sarah (martedì, 22 marzo 2016 21:17)

    Non vi smentite mai per le numerose attività e per le iniziative bellissime e originali. Complimenti alle insegnanti e ai ragazzi per l’impegno e il lavoro svolto!

  • #4

    Adele (martedì, 22 marzo 2016 22:35)

    Solo delle persone che amano il loro lavoro possono avere tale pazienza e penso che voi lo amiate,siete un grande esempio!